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Certificazioni Edilizie

Vi siete mai chiesti quand’è che Rimini è passata da semplice città turistica a metropoli estiva?

Tutto è cominciato con il boom dei primi anni ’60. A un certo punto pensioni e palazzine sbocciavano sopra ogni fazzoletto di terra, tanto che si rischiava perfino di non riconoscere la propria via di casa. “Ma qui c’era un campo”, si diceva con l’indice sospeso lì dove la pensione Primavera già vedeva alloggiare i primi sandali con i calzini bianchi.

Ecco una vecchia cartolina di Rimini negli anni ’60:





Se quella volta bastava dire: “Sai che c’è? io lì ci faccio un albergo”, oggi è tutta un’altra storia. E non solo per gli alberghi: per le case è ancora peggio. Forse una stanza non basterebbe a contenere tutte le norme e i permessi che ci vogliono oggi per costruire una casa.

Allora uno potrebbe dire: “Ma quella volta non c’erano mica tutte queste norme...”

Invece c’erano, eccome se c’erano. Il punto è un altro:

Nessuno le rispettava.

Negli anni ’60 i costruttori che guardavano alle normative edilizie somigliavano tanto a quelli che oggi pagano scrupolosamente l’abbonamento a Winrar. E non li si può neanche biasimare: erano norme del tutto approssimative in quanto impreparate a stare al passo con l’esplosione dei prezzi, del consumo e del turismo. Perciò si formarono i cosiddetti ‘vuoti normativi’; controlli blandi e multe che oggi, a confronto, devolveremmo ben volentieri a Winrar. Inoltre quella volta, – per chi se lo ricorda, – si costruiva giorno e notte fino a che le braccia reggevano. (Altro che le otto ore lavorative [!]).

Ci vollero ben vent’anni prima che le normative edilizie funzionassero a regime. Venti anni di immobili (grosso modo costruiti tra gli anni ’60 e ’80) che non hanno la benché minima corrispondenza tra lo stato di fatto, il progettato e l’accatastato.

“E allora?”

Eh, il problema è che oggi le nuove normative impongono che vi sia regolarità edilizia. Tutti i notai, a partire dal primo gennaio 2017 esigono una certificazione [da parte di un tecnico], la quale attesti che c’è corrispondenza catastale. Attenzione: se tale corrispondenza non c’è, non è possibile procedere a rogito, perché ovviamente la legge vieta qualsiasi compravendita non a norma. E a livello di rischi, non si sta parlando solo della perdita di tempo: magari fosse solo quella.

Facciamo un esempio. Supponiamo di vendere il nostro  appartamento a Tizio, il quale, dopo esserselo intestato, scopre che una delle camere o la veranda è abusiva. Tizio ha comprato qualcosa di sopravvalutato che lo rivenderà a partire dal giorno dopo a un prezzo sicuramente inferiore di quanto l’ha pagato, e per di più nel frattempo sosterrà pure gli ingenti costi di sanatoria. Pertanto la prima cosa che Tizio farà è di andare da un bravo avvocato e chiedere la nullità dell’atto di vendita; il che comporterà spese legali e penali di ogni sorta. In soldoni, un bagno di sangue.

Ecco perché chiunque previo incarico affidi la vendita della sua casa a Immobiliare Bigiarini avrà gratuitamente il servizio di copertura per tutte competenze professionali relative alle certificazioni edilizie.
Sarà, ma sono sempre stato dell'idea che quando le cose si fanno per bene, non esistono brutte sorprese. E così è stato per tutte le migliaia di famiglie che da quarant’anni a questa parte ho avuto il piacere nonché la fortuna di assistere.
 

Giuseppe Bigiarini

 



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